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Cattedrale della Santa Vergine Maria Assunta

Il Duomo di Palermo, denominato Cattedrale Metropolitana della Santa Vergine Maria Assunta è la più importante chiesa della città.
L’attuale edificio fu realizzato nel 1184 sulla struttura di un’antica Basilica che per un periodo, durante il dominio araba, era stata trasformata in moschea.
La sua architettura e le sue decorazioni presentano stili diversi anche in relazione alle varie modifiche subite nel corso del tempo. L’interno è stato completamente rifatto nel XVIII secolo.
La chiesa è stata sede della cerimonia di incoronazione di vari re normanni, di Carlo III di Borbone e di Vittorio Amedeo II di Savoia.

 

Come arrivare

dal Porto in autobus linea 139 fino a Corso Vittorio Emanuele, poi linea 105
dalla Stazione centrale in autobus linea 107 o 102 fino a C. Vittorio Emanuele, poi linea 105
Da Piazza Politeama in autobus linea 104
 

Orari

Chiesa
Giorni feriali, da novembre a febbraio, dalle ore 9.30 alle ore 13.00
Giorni feriali, da marzo a ottobre, dalle ore 9.00 alle ore 17.30
Giorni festivi dalle ore 7.30 alle ore 13.30 e dalle ore 16.00 alle ore 19.00
La visita è sospesa durante lo svolgimento delle celebrazioni liturgiche
 
Area monumentale (tesoro, cripta e tombe reali)
Giorni feriali dalle ore 9.30 alle ore 13.30 e dalle ore 14.30 alle ore 17.30
 

Biglietti

Le biglietterie si trovano nell’ingresso al Tesoro e alla Cripta

Biglietto per area cripta e tesoro: € 2,00
Biglietto per tombe: € 1,50

Biglietti per tutta l’area
Intero: € 3,00
Ridotto per ultrassesantacinquenni: € 2,00
Ridotto per ragazzi 11-17 anni: € 1,00
Ridotto per bambini 6-10 anni: € 0,50
Ingresso gratuito per bambini fino a 10 anni
Biglietto cumulativo per tutta l’area e Museo Diocesano: € 5,00

Per maggiori informazioni si può consultare il Sito internet della Cattedrale
 

    Storia

La Cattedrale fu realizzata per volere dell’arcivescovo Offamilio nel 1184 su un’area dove esisteva una preesistente basilica.

La chiesa originaria era stata edificata nel IV secolo e nel 604 era stata consacrata alla Vergine Maria. Con l’inizio del dominio saraceno nell’831 la Basilica fu trasformata in Moschea. Ad essa fu dato il nome “Gami”.

Nel 1072 la chiesa tornò ad essere luogo di culto cristiano per decisione dei normanni.

Nel 1184 iniziarono i lavori per la realizzazione di una nuova cattedrale, che assunse l’aspetto attuale dopo numerosi successivi interventi di sistemazione e modifica. Il più importante di questi ci fu nella seconda metà del XVIII secolo.

Nel 1767 fu infatti commissionato a Ferdinando Fuga un’opera di restauro della chiesa, la cui struttura necessitava di un importante intervento di consolidamento. I lavori iniziati nel 1781 durarono a lungo e furono portati a termine da Giuseppe Venanzio Marvuglia. Quest’ultimo non si limitò ad un intervento di sistemazione ma distrusse la tribuna del 1500 e il soffitto in legno, realizzò la cupola e cambiò completamente l’aspetto dell’edificio al suo interno.

    Descrizione

Esterno

L’esterno presenta stili diversi segno dei vari interventi che l’hanno caratterizzata nel corso dei secoli. La facciata delimitata dai due campanili è del XIV-XV secolo.

Il portale quattrocentesco presenta grande ricchezza di particolari decorativi di sostanziale impronta gotica. L’ ingresso dalla piazza consiste in un portico realizzato nel 1465 in stile gotico-catalano. Il portale è stato realizzato nel 1426 da Antonio Gambara. Sulle pareti si trovano i monumenti di Carlo III di Borbone e Vittorio Amedeo II di Savoia.

La parte absidale posta tra le torri risale al XII secolo

Il portico meridionale in stile gotico-catalano fu realizzato nella seconda metà del XV secolo, mentre il portico settentrionale è del secolo successivo.

Interno

L’interno della struttura è stata profondamente trasformata tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo.
La pianta è a croce latina con tre navate divise da grandi pilastri con statue di santi.
Nel pavimento è presente una meridiana in marmo con intarsi colorati raffiguranti i segni zodiacali. L’altare è in bronzo e marmi colorati, ornato con lapislazzuli. Da sottolineare il coro ligneo del quattrocento in stile gotico e il trono, decorato con frammenti di mosaici antichi.
Sulle pareti sono presenti diversi affreschi realizzati dal pittore Mariano Rossi agli inizi del XIX secolo, durante il restauro che interessò la Cattedrale. Tra questo l’Assunzione di Maria Vergine, nella volta del coro.

Cappella di Santa Rosalia

Accanto al presbiterio, sul lato destro, c’è la cappella dedicata a Santa Rosalia. All’interno della cappella sono presenti le reliquie della patrona della città custoditi nell’urna in argento, che viene portata in processione in occasione delle celebrazioni della santa . Quest’ultima è stata realizzata nel XVII secolo da Matteo Lo Castro, Francesco Ruvolo e Giancola Viviano.
Nella cappella si notano due altorilievi, opera di Valerio Villareale che rappresentano Santa Rosalia invoca Cristo per la liberazione della peste e l’Ingresso delle gloriose reliquie di Santa Rosalia a Palermo.

Tombe reali

Nella navata di destra ci sono le due cappelle, tra loro collegate, in cui si trovano le tombe dei re normanni. Ruggero II stabilì che il Duomo di Cefalù diventasse mausoleo di famiglia, ordinando la sistemazione di due sarcofagi di porfido egiziano. Tuttavia per le spoglie di Ruggero, morto nel 1154, venne utilizzata una tomba più semplice, mentre Federico II decise nel 1215 che i due sarcofagi fossero portati dal Duomo di Cefalù a quello di Palermo perché custodissero dopo la morte lui e il padre Enrico VI.
Il prezioso sarcofago, sovrastato da un baldacchino con colonne in porfido, custodisce oltre a Federico II anche Pietro II d’Aragona. Nelle cappelle sono custoditi i corpi di Costanza d’Aragona, moglie di Federico II, Guglielmo, Duca d’Atene e Costanza d’Altavilla.

Tesoro

Il Tesoro della Cattedrale consiste in oggetti sacri esposti in diversi spazi della Chiesa. Si tratta di paramenti sacri, i più antichi dei quali risalgono al 1500, calici, un breviario miniato del Quattrocento, una tiara dorata appartenuta a Costanza d’Aragona . Nelle bacheche centrali sono conservati vari oggetti preziosi, alcuni risalenti al XV sec., tra cui il breviario dell’Arcivescovo Simone da Bologna, un calice e un reliquiario.

Cripta

A sinistra c’è l’accesso alla cripta con volte a crociera e colonne in granito. Ha una forma quadrata e probabilmente risale alla basilica originaria, realizzata nel IV sec. Al suo interno sono conservate tombe e sarcofagi di epoca romana. Qui sono custoditi anche i resti dell’arcivescovo Giovanni Paternò.