Manoppello
La gita di Chiara a Manoppello

Un sabato di novembre insieme a mio marito abbiamo pensato di fare una gita fuori porta di una giornata. Visto che da tempo ne parlavamo, abbiamo deciso di recarci a Manoppello, in Abruzzo, per vedere il celebre Volto Santo. Si tratta di un lenzuolo in cui secondo la tradizione è impresso il viso del Signore. All’andata abbiamo scelto la strada che passava per l’Aquila, era quella indicata come la più corta. Era molto bella ci hanno colpito i piccoli e numerosi paesi arroccati sulle montagne. I loro centri storici fatti con una bellissima pietra grigia. Abbiamo ammirato delle vigne colorate di rame e gente che raccoglieva le olive.
Lungo la strada ci siamo fermati in un ristorante che abbiamo trovato tramite internet. Si trova lungo la SS 17, in località Castelnuovo. Si chiama “La cabina”. All’interno era molto bello e accogliente. La particolarità di questo locale è il fatto che è stato costruito di fronte al suo vecchio edificio che si trova da altra parte della strada e che è stato completamente distrutto dal terremoto del 2009. Il ristorante è specializzato in tartufo (squisito) e zafferano ( purtroppo non lo abbiamo assaggiato).
Abbiamo mangiato antipasto, ravioli, scaloppine al limone , scaloppine al tartufo, insalata e verdure di stagione, crema alla Marsala per dessert. Il cibo era buono, ma le porzioni non erano certo abbondanti. Sopratutto l’antipasto.
Il paesaggio , lungo la strada, era molto diverso da quello umbro e toscano, lo definirei brullo. La strada non era male, le indicazioni erano molto buone. Ci si poteva arrivare anche senza navigatore. Abbiamo trovato le indicazioni per il Volto Santo molti chilometri prima. C’è da dire che abbiamo scelto il periodo più bello, tutte le montagne erano coperte d’oro. Si arrivare con l’auto proprio di fronte alla Chiesa, dove ci sono comodi parcheggi. La facciata della chiesa è con decorazioni bianco-rosse, l’interno è piccolo, diviso in tre navate. Dietro l’altare si trovano le scale che portano al Volto Santo che si può vedere da vicino. La scritta accanto dice che non si può usare il flash ma non è vietato di fare foto. Quindi ne abbiamo scattata qualcuna. L’immagine è molto suggestiva, sembra incredibile che non sia stata dipinta. Sembra una foto. Molto interessante anche la mostra ( ingresso a sinistra dell’altare) , in modo particolare dimostra che il volto ha uno stretto legame con la Sacra Sindone, nel senso che le due immagini sono perfettamente sovrapponibili. Il Volto è messo in relazione anche dal telo di Oviedo, che porta anche esso l’immagine di Gesù. Dopo aver visto la mostra siamo tornati a rivedere il Volto, questa volta con una maggiore conoscenza. In chiesa vale la pena visitare anche un piccolo negozio di souvenir, molto ben fornito. Per quanto riguarda il ritorno abbiamo deciso di prendere la strada più lunga ma più veloce cioè la SS25. Abbiamo scelto bene la stagione , le strade erano vuote, abbiamo trovato il posto senza grossi problemi, la chiesa era quasi vuota.
Il viaggio era molto bello, i paesaggi suggestivi, colori meravigliosi, la strada un po’ lunga. La visita al Santo Volto si è rilevata molto interessante anche se lo avevamo immaginato più grande. E’ stata una bellissima esperienza. Consigliamo vivamente questo posto.

Un Commento

  1. Daniela scrive:

    A Manoppello esiste l’unico cimitero per animali d’affezione del centro Italia, si chiama La Valle degli affetti (www.valledegliaffetti.it) è un luogo dove trovano sepoltura i nostri piccoli e preziosi amici dopo una vita passata accanto a noi con fedeltà, amore e amicizia ineguagliabili. In Italia siamo ancora molto indietro in tal senso e la realizzazione di cimiteri per animali è lasciata all’ iniziativa di pochi privati. Grazie al signor Centurione, che ha realizzato il piccolo cimitero per animali di Manoppello (Pe) molte persone potranno avere un luogo dove recarsi per ricordare il loro amato amico e ricongiungersi alla sua memoria, dando un segno tangibile di cura e di dedizione oltre la morte. Oggi gli animali sono ancora considerati “res” dall’ordinamento giuridico italiano, una ignominia, se pensiamo che nei più evoluti e progrediti paesi del Nord Europa gli animali d’affezione sono “individui” membri della famiglia umana, esseri viventi e senzienti. E’ giusto quindi che gli animali abbiano il diritto ad una degna sepoltura e che i loro familiari umani abbiano un luogo dove piangerli, ricordarli e continuare a mantenere vivo quel legame fatto di cura, riconoscenza e rispetto che si instaura con i nostri animali da compagnia.. le amministrazioni comunali sono manchevoli in questo, si parla tanto di ecologia e rispetto per l’ambiente ma non si provvede a offrire un luogo regolamentato per la sepoltura degli animali.




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