Praga
Storia e Cultura

Origini del nome

Il primo nome con cui ci si definiva l’insediamento urbano che rappresenta il nucleo originario di Praga è stato “Mezihradí” cioè “tra due castelli”. Il termine Praga apparì per la prima volta nel 965 sulle cronache di Ibráhím ibn Jákúb. Il nome era comunque all’inizio riferito soltanto al castello. Il centro abitato sulle rive della Moldava prima era chiamato borgo o città praghese, per poi assumere la denominazione ufficiale di Praga.

Sull’etimologia del nome ci sono varie teorie. Esiste in proposito una leggenda secondo la quale la principessa Libuše avrebbe indicato al suo popolo quale sede in cui costruire la città un luogo vicino alla Moldava in cui un uomo stava costruendo la soglia , in ceco “prah”. In tal modo chiunque fosse entrato in città si sarebbe dovuto inchinare come ci si inchina di fronte ad una casa.
Secondo altre teorie il nome deriverebbe da “prahy” e farebbe perciò riferimento alle Cascate, presenti probabilmente lungo le acque del torrente Brusnice oppure alle travi usate per il ponte in legno costruito sulla Moldava.

Il nome potrebbe derivare anche dalla farina di grano, praga o prha, il cui framento era tostato in teglie di terracotta detta pražnice, antiche testimonianze dell’originario nucleo urbano.
Secondo una tesi attendibile il nome fu dato al Castello in quanto sulla collina di Hradčany dove era stato realizzato era rimasta ardesia bruciata dal sole, cioè “na praze”.

Fondazione

Praga sorse su un’area che ospitò insediamenti sin dal Paleolitico. I Celti vi si insediarono dal III sec. a.C. e realizzarono un villaggio chiamato Závist. Nei secoli successivi si alternarono nella regione popolazioni germaniche e quindi gli Slavi.
Secondo una celebre leggenda locale la città fu fondata dalla principessa Libuše e dal consorte Přemysl, iniziatore della omonima dinastia.

Il nucleo iniziale della città fu il Castello realizzato nel X secolo nella riva destra del fiume Moldava e a cui fu successivamente dato il nome di Vyšehrad cioè “castello alto”. Già nell’870 era stato fondato il Castello di Praga e nel 926 era stato realizzato all’interno la rotonda di San Vito.
Alla fine del X secolo cominciarono a svilupparsi gli insediamenti intorno al castello di Vyšehrad e al 965 risale la prima testimonianza sulla città di Praga. Fu del mercante ebreo Ibrahim Ibn Ya’qub. Nel 973 fu istituito il vescovato.

Età medievale

In seguito, nel 1085, la città divenne la sede del primo Re Boemo, Vladislao I. A quest’ultimo seguì Vladislao II che nel 1170 fece realizzare il Ponte in pietra detto “Ponte Giuditta”, il primo sulla Moldava.
Nel 1230 venne fondata la città vecchia, detta Staré Mesto, fortificata con una cinta muraria. Nel 1257 il sovrano Ottocaro II fondò Malá Strana, cioè “Piccola Parte” o “Piccola Città”, abitato dalla popolazione tedesca cui era riconosciuta autonomia amministrativa.

Regno di Carlo IV

Con l’avvento di Carlo IV la città visse un periodo di profonda crescita.
Nel 1310 salì al trono di Boemia Giovanni, fondatore della dinastia di Lussemburgo e nel 1320 fu fondata la città di Hradčany, in corrispondenza dell’attuale omonima collina.
Nei decenni successivi Praga acquistò sempre maggiore importanza divenendo Municipio e Arcivescovato. Nel 1344 inizia anche la costruzione della Cattedrale di San Vito.

Nel 1346 iniziò il regno di Re Carlo IV, il quale inaugurò un periodo di grande sviluppo per la città. Con Carlo IV Praga divenne capitale sia del Regno di Boemia e che del Sacro Romano Impero. Nel 1348 fu fondata la Città Nuova, Nové Město e l’Università Carolina, la prima in Europa Centrale. In questo stesso periodo fu realizzato il Castello. Inoltre fu realizzata la Cattedrale di San Vito e dalle fondamenta del Ponte Giuditta, crollato nel 1342, fu edificato il Karlův most, Ponte di Carlo.

Praga in questo periodo era un fiorente centro economico e finanziario. Era la terza città in Europa e un ricco luogo di commerci che attirava mercanti provenienti da varie parti d’Europa. Pian piano si affermò come dominante la Corporazione degli artigiani.

Gli inizi del XV secolo videro l’affermarsi di un predicatore riformista, Jan Hus. Egli era un teologo che intendeva promuovere un profondo rinnovamento della Chiesa. Poiché i suoi sermoni sembravano far leva sulla popolazione, egli fu condannato al rogo a Costanza nel 1415. La sua morte portò però ad una mobilitazione dei suoi seguaci che promossero le guerre ussite. Nel 1419 vi fu una ribellione guidata dal prete Jan Želivský. Si parlò per la prima volta di “defenestrazione” poiché egli gettò dalla finestra del Consiglio i tre consiglieri cittadini. L’anno successivo i contadini si unirono alle truppe degli ussiti e sotto il comando di Jan Žižka sconfissero il Re Sigismondo nella battaglia di Vítkov. La città continuò comunque nei decenni successivi ad essere un centro mercantile di grande importanza.

Regno degli Asburgo

Nel 1526 gli Asburgo conquistarono il Regno di Boemia inaugurando un lungo periodo di governo che sarebbe durato fino al 1918. All’inizio per lungo tempo il carattere protestante di Praga si scontrò con le esigenze cattoliche della casata asburgica. Finché nel 1576 Rodolfo II, divenuto Re di Boemia, trasferì la sede del Regno a Praga e la propria residenza nel Castello di Praga. In questo periodo numerosi artisti e scienziati, soprattutto astronomi, frequentarono la città e Praga si affermò sempre di più come una capitale culturale.

Nel 1618 iniziò la guerra dei trent’anni dopo la nota defenestrazione di Praga che portò alla deposizione di Ferdinando II da parte di Federico V del Palatinato. Nel 1620 nella Battaglia della Montagna Bianca gli Asburgo schiacciarono gli oppositori e avviarono la Controriforma cattolica. Fu per Praga un periodo caratterizzato da intolleranza religiosa e da spirito di vendetta contro i ribelli, cui seguirono le occupazioni dei sassoni e degli svedesi. Peraltro nel 1649 la Pace di Westfalia precedette il trasferimento a Vienna della corte reale.
Paradossalmente, dopo un lungo periodo di declino, un vasto incendio che distrusse gran parte della città rappresentò l’occasione per un profondo rinnovamento
La città fu ricostruita e l’economia riprese a crescere. La popolazione che era scesa ad appena 20.000 abitanti raggiunse verso la fine del XVIII secolo le 80.000 unità.

Il XVIII fu per Praga il secolo del barocco, con la creazione di nuovi e ricchi edifici civili e religiosi che arricchirono l’aspetto architettonico della città.
Nel 1784 l’Imperatore Giuseppe II unì le quattro entità municipali di Staré Město, Malá Strana, Nové Město e Hradčany, che fino ad allora erano autonome. Prese così forma un nuovo assetto amministrativo.

Rivoluzione industriale e Guerre mondiali

Il XIX secolo si caratterizzo per l’avvento della rivoluzione industriale che vide Praga svolgere un ruolo importante grazie alle miniere di carbone. Nel 1842 venne realizzata la prima linea ferroviaria. In questo stesso periodo si affermò un movimento nazionalista che cominciò a lottare per l’indipendenza dall’Impero asburgico, per il quale cui la Boemia rappresentava una delle zone più ricche. Fino alla Prima guerra mondiale non ci furono tuttavia grandi novità sul piano dell’autonomia della regione.
Al termine del conflitto bellico con la sconfitta dell’Austria, nel 1918 nacque lo stato indipendente della Cecoslovacchia, di cui Praga divenne capitale. Il presidente della nuova repubblica stabilì la propria residenza presso il Castello di Praga.
Nei decenni successivi la città ormai centro politico, continuò a crescere anche economicamente e culturalmente. Alla vigilia del la seconda guerra mondiale gli abitanti erano ben oltre le 800.000 unità. Tra questi molti erano di religione ebraica.

Il 10 marzo del 1939 le truppe tedesche entrarono a Praga impossessandosi della città. Le regioni di Boemia e Moravia divennero protettorati del Reich tedesco. Durante l’occupazione tedesca la stragrande maggioranza dei cittadini ebrei furono uccisi o deportati nei Lager.
La città si ribellò a Hitler e nel 1942 un esponente nazista, Reinhard Heydrich, fu ucciso, ma all’assassinio seguirono violente rappresaglie. Vi fu una successiva rivolta nel 1945. Il 5 maggio i cittadini fronteggiarono gli aggressori precedendo di qualche giorno l’ingresso in città delle truppe sovietiche. Queste ultime giunsero a Praga il 9 maggio e inaugurarono un lunghissimo periodo di occupazione.

Prima della fine della fine conflitto la città subì pesanti perdite. Oltre alle vittime di religione ebraiche e alle vittime degli scontri a fuoco, Praga subì per errore un bombardamento areo americano. L’obiettivo doveva essere in realtà la città tedesca di Dresda. Anche dopo la liberazione seguirono atti di violenza. Si trattò di episodi di vendetta nei confronti della minoranza tedesca. Al fine di evitare ulteriori violenze i tedeschi furono allontanati da Praga e deportati in Germania.

Periodo della Guerra fredda

L’Unione sovietica dal 1948, in seguito al colpo di stato del Partito Comunista, attraverso strumenti militari, assunse il controllo politico e sociale della Cecoslovacchia e ovviamente della capitale Praga.
La città si distinse comunque per un acceso spirito critico e per un forte movimento di intellettuali che si opponeva al regime. La condanna all’oppressione fu in particolare denunciata nel 1967 in occasione del IV Congresso degli Scrittori. Così l’anno successivo il segretario del Partito comunista della Cecoslovacchia fu costretto ad una profonda riforma, avviando la “Primavera di Praga” e dando vita ad una modalità di attuazione di socialismo, cosiddetta “dal volto umano”.
I sovietici reagirono tuttavia in maniera pesante, invadendo nell’agosto dello stesso anno la Cecoslovacchia con migliaia di carri armati, sopprimendo ogni tentazione di autonomia, almeno parziale.
Per circa 20 anni la situazione restò immutata sebbene l’intervento militare sovietico acuì ulteriormente l’insofferenza dei cechi verso il regime imposto dall’Unione sovietica.

Rivoluzione di Velluto e tempi recenti

Nel 1989 esplose la Rivoluzione di Velluto, come reazione all’atteggiamento della polizia nei confronti di una manifestazione pacifica organizzati dagli studenti praghesi. Ad essa seguì l’elezione alla Presidenza di Václav Havel. Con la successiva caduta del muro di Berlino e la definitiva liberazione dal regime comunista sovietico, la città tornò ad essere un polo culturale di livello internazionale.

Il primo gennaio del 1993 la Cecoslovacchia si divise in due nuovi stati: la Repubblica ceca, di cui Praga divenne capitale e la Slovacchia.

Nel 2002, durante l’estate, la Moldava ha superato gli argini e la città è stata inondata dalle acque del suo fiume. I danni sono stati ingenti anche se hanno risparmiato i principali monumenti. La città ha reagito prontamente. Per preservare la parte storica della città, è stata peraltro realizzata una pavimentazione a ridosso degli argini del fiume.

L’ingresso in Europa della Repubblica Ceca il primo maggio del 2004 e l’adesione all’area di Schengen nel dicembre del 2007 hanno reso ancora di più Praga una città moderna e multiculturale, custode di un grande patrimonio architettonico e culturale e proiettata verso un futuro sempre più globale.