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Cappella Sansevero

La Cappella Sansevero si trova nei pressi di Piazza San Domenico Maggiore. E’ collegata al Palazzo dei principi di Sansevero, a cui la cappella apparteneva da un arco a volta sormontato da un ponte che permetteva l’accesso direttamente dall’edificio.
La cappella è famosa soprattutto per ospitare la celebre scultura del Cristo Velato.

Storia

Ci sono diverse leggende riguardo alla realizzazione della Cappella. Secondo una di queste essa sorse sopra un tempio dedicato a Iside, antica divinità pagana.
Secondo un’altra leggenda popolare, la Chiesa fu edificata in corrispondenza di un dipinto in cui era raffigurata una Pietà. Pare che mentre un detenuto, arrestato per errore, transitava davanti all’edificio dei Sansevero, invocò la Madonna chiedendo Pietà. Miracolosamente un muro crollò rendendo visibile un dipinto raffigurante la Vergine Maria. Poiché successivamente l’accusato venne scagionato decise di far restaurare a proprie spese la pittura facendo in modo che essa fosse per sempre illuminata da una lampada d’argento.
Per questo la Cappella è anche nota come Chiesa di Santa Maria della Pietà.
Non solo quel luogo divenne meta di credenti, ma tempo dopo l’immagine sacra, che nel frattempo nel linguaggio popolare aveva assunto la denominazione di “Pietatella” diede vita ad un nuovo miracolo. Il Principe Giovan Francesco Paolo di Sangro, della famiglia di San Severo, invocò la vergine ottenendo da essa la guarigione.
In onore della grazia ricevuta, i San Severo fecero costruire una cappella che proteggesse il dipinto.
La costruzione iniziò nel 1593 e dopo circa venti anni essa fu oggetto di un ampliamento finalizzato a trasformare la struttura in una cappella gentilizia. Così che potesse ospitare le spoglie di Alessandro di San Severo e dei suoi discendenti. I lavori continuarono fino al 1642, per poi interrompersi e ricominciare nel 1744 per volere di Raimondo di Sangro.
Quest’ultimo, settimo Principe di San Severo, volle che gli artisti più importanti dell’epoca arricchissero la cappella con opere artistiche, gran parte delle quali contengono messaggi di carattere politico, alchemico e massonico.

Descrizione

La Cappella ha un’unica navata di forma rettangolare, con un ingresso collocato in fondo alla stessa.
In origine vi era un ingresso laterale per i fedeli e un accesso dal Palazzo dei San Severo tramite un ponte per i membri della famiglia. Nel progetto originario ogni cappella dove essere destinata ad un antenato del Principe Raimondo e in corrispondenza dei pilastri dovevano trovare sepolture le consorti. In onore di queste ultime furono apposte statue che rappresentano virtù.
Su ogni lato, lungo la navata, si aprono quattro cappelle, mentre al centro c’è la porta di accesso alla “cavea sotterranea”.
Il pavimento era formato da un mosaico bianco e nero che rappresentava un labirinto e richiamava a concetti propri della Massoneria. L’aspetto curioso è che esso fu ottenuto secondo tecniche ancora oggi sconosciute. Oggi della pavimentazione originaria è conservato solo un frammento, che si trova nella cavea sotterranea.