Rio de Janeiro
Storia e Cultura

Antica Capitale del Brasile

La storia di Rio de Janeiro è strettamente legata a quella del Brasile, di cui è stata a lungo capitale e uno dei maggiori centri.

Scoperta

I portoghesi raggiunsero il primo gennaio del 1502 la Baia di Guanabara. L’esploratore che entrò nella Baia per primo fu Gaspar de Lemos, il quale era al comando di una nave facente parte della flotta di Pedro Alvares Cabral, cui ufficialmente va il merito di aver scoperto il Brasile. Della spedizione fece parte anche Amerigo Vespucci.

Origine del nome

Gli europei che scoprirono al Baia di Guanaraba pensavano che quest’ultima fosse la foce di un grande fiume e visto che arrivarono a gennaio essi diedero a quella zona il nome di Rio de Janeiro, in portoghese “Fiume di gennaio”. Il nome “carioca” con cui si indicano gli abitanti della città deriva dal termine con cui gli Indios appartenenti all’etnia Tupì che vivevano in quei luoghi chiamarono gli europei. “Cari oka” significava infatti “uomini bianchi”.

Periodo francese (metà XVI sec.)

Nel 1555 furono i francesi a conquistare la Baia de Guanabara, realizzando una fortificazione che prese il nome di Forte Coligny e costituendo ufficialmente una colonia che chiamarono Francia Antartica. I francesi erano guidati da Nicolas Durand de Villegagnon e per garantirsi il controllo della zona di allearono con i Tupinambás e i Tamoios, due popoli indigeni.

Periodo coloniale e fondazione (metà XVI sec.- fine XVII sec.)

Il controllo francese della Baia duro poco, essi furono sconfitti dai portoghesi e costretti a lasciare il Brasile. Il 1 marzo del 1565 il cavaliere portoghese Estácio de Sá sbarcò ai piedi del Pão de Açucar, il monte Pan di Zucchero, e fondò ufficialmente la città che chiamò São Sebastião do Rio de Janeiro, in onore del santo che aveva lo stesso nome dell’allora sovrano portoghese Sebastiano I. All’inizio venne edificata su una piccola spiaggia una fortezza che ancora oggi è utilizzata come base dall’esercito brasiliano. Successivamente la città fu spostata sulla sommità di un colle e circondata da una palizzata a scopo difensivo. Il luogo dove sorse la nuova città prese il nome di Morro di Castelo. Da lì cominciò a svilupparsi il nucleo cittadino, oggi corrispondente al centro storico.
Negli anni successivi la città fu minacciata dai pirati, soprattutto francesi e olandesi e dalle popolazioni indigene alleate dai francesi. Nel 1567 i Portoghesi sconfissero in maniera definitiva i propri oppositori e rafforzarono le proprie difese anche attraverso alleanze con tribù indigene, che crearono nuove fortezze, ad esempio Niterói.
Rio de Janeiro iniziò ad essere considerata come una tappa strategica per le tratte delle navi che attraversavano l’Atlantico e si spostavano dal Brasile all’Europa, passando per l’Africa, tuttavia per molti decenni il suo sviluppo fu piuttosto lento. La svolta fu rappresentata dalla scoperta dell’oro nella vicina zona di Mina Gerais che rese Rio de Janeiro un porto indispensabile per imbarcare oro nelle navi dirette in Portogallo.
Peraltro la sua popolazione crebbe a tal punto da divenire la città più grande del Brasile. Nel 1763 i portoghesi spostarono la capitale della colonia brasiliana da Salvador a Rio de Janeiro.

Periodo imperiale (inizio XVIII sec. – fine XIX sec.)

Nel 1808 dopo le guerre napoleoniche e l’occupazione del Portogallo da parte delle truppe francesi il Re e molte famiglie nobiliari portoghesi lasciarono la madrepatria per trasferirsi a Rio. La città divenne la nuova sede della corte portoghese e conseguentemente diventò la capitale del regno del Portogallo. Molti abitanti furono costretti a lasciare le proprie abitazioni per far posto ai nobili che si trasferirono dall’Europa, ma si avviò per la città un periodo di grande sviluppo urbanistico e culturale con la realizzazione di opere pubbliche, scuole e accademie.
La vicina regione di San Paolo intanto si era fortemente sviluppata ed grazie al commercio del caffè era ormai diventata il principale polo economico della colonia. Rio non perse comunque il suo ruolo di centro politico.
Nel 1822 il Principe Pedro dichiarò l’indipendenza del Brasile e Rio de Janeiro divenne capitale dell’Impero, ormai non più legato allo Stato europeo.

Periodo repubblicano (fine XIX sec. – metà XX sec.)

Nel 1889 i militari si ribellarono alla monarchia e con un colpo di stato trasformarono il Brasile in Repubblica. Rio de Janeiro conservò il suo status di capitale. Iniziò per la città una fase di grande e rapido sviluppo. Già nel 1890 la popolazione di Rio aveva superato il mezzo milione di abitanti e negli anni successivi crebbe notevolmente. La necessità di manodopera e l’abolizione della schiavitù portarono ad un importante fenomeno migratorio che portò brasiliani ed europei a lasciare la loro terre per raggiungere la capitale della nuova repubblica.
Tra la fine del XIX secolo e gli inizi del XX secolo si apre per la città una fase nuova con la nascita delle prime favelas e l’emergere di importanti problemi quali la povertà e le epidemie. Le istituzioni risposero a queste problematiche attraverso una serie di riforme. In particolare Pereira Passos diede vita a una serie di riforme urabinistiche finalizzate a modificare profondamente il centro cittadino. Furono infatti demoliti interi quartieri risalenti al periodo della fondazione per realizzate l’Avenida Rio Branco che divenne la principale via del centro e nuove strade e opere pubbliche. La città si ampliò con la nascita di quartieri a sud del centro: Botafogo, Flamengo, Copacabana e Ipanema. Nel 1908 furono inaugurata la cabinovia del Pan di Zucchero. Nel 1931 fu mostrato per la prima volta al mondo la celeberrima statua del Cristo Redentore.
Nel frattempo Rio de Janeiro grazie alle sue spiaggie si era affermata come meta turistica di primo piano e nel 1923 fu realizzato lo storico albergo Copacabana Palace.
Nel 1955 fu eletto Presidente Juscelino Kubitschek, il quale portò avanti un ambizioso progetto, ossia quello di realizzare una nuova e moderna capitale. Fu così realizzata Brasilia che il 21 aprile del 1960 divenne capitale del Brasile.
Rio de Janeiro perse così il suo ruolo di capitale politica del paese anche se divenne una città stato, il cui nome era Stato di Guanabara. Nel 1975 un decreto presidenziale chiamato “A Fusão” stabilì la fusione dello stato di Guanabara con lo Stato di Rio de Janeiro e la città perse il suo ruolo di città stato, pur divenendo capitale del nuovo stato di Rio.

Situazione attuale

Oggi Rio de Janeiro è uno dei principali centri economici del Brasile ma conserva numerosi contrasti e contraddizioni. Da una parte si presenta ricca, proiettata verso una futura crescita economica, dall’altro è caratterizzata da fenomeni di povertà diffusa, marginalizzazione e problemi di criminalità. Circa il 20% della popolazione vive nelle favelas e il contrasto tra l’opulenza degli edifici delle classi medio-alte e il grigiore delle baraccopoli è l’esempio più evidente dello squilibrio che regna in città.
La città è comunque sempre di più un laboratorio dal punto di vista sociale e culturale. E’ il luogo in cui si sperimentano importanti progetti di solidarietà ed integrazione ed è la sede di importanti eventi che proiettano l’intero Sudamerica in una nuova dimensione internazionale.
La città ha ospitato nel 1992 un importante evento che ha visto il coinvolgimento di governi dei vari paesi del mondo, la Conferenza dell’ONU sull’Ambiente e lo Sviluppo.
Nel 2007 è stata sede dei giochi panamericani. Nel 2013 ospieterà la Confederation Cuo, nel 2014 il Campionato mondiale di calcio e nel 2016 le Olimpiadi.

    Una cultura che riflette la voglia di vivere del popolo carioca

Carnevale

L’espressione culturale più importante di Rio de Janeiro è il celebre Carnevale, noto in tutto il mondo e da molti considerato come la più imponente produzione artistica del mondo. Esso è il simbolo di Rio e dell’intero Brasile e riflette in pieno lo spirito della popolazione carioca. E’ una sorta di grande rito in cui tutto il popolo di Rio è coinvolto ed esprime al massimo livello la sua voglia di vivere e divertirsi.

Musica

La musica brasiliana per antonomasia è la musica popolare. Essite addirittura un acronimo per chiamarla. MPB che sta per Música Popular Brasileira ch comprende tutti i generi popolari e le produzioni musicali brasiliane che hanno contribuito a formare un genere musicale a sé stante.
Al suo interno sono comprese la samba, la bossa nova, il choro, il forrjo, il sertanejo, la caipira oltre a tutti i prodotti legati a contaminazioni musicali con generi anglosassoni.
Esiste una tradizione di musica leggera che negli anni sessanta si è affermata e ha prodotto in seguito la creazione di diversi Festival musicali, tra cui quello di Rio, paragonabili al Festival di Sanremo.
Gli elementi alla base della musica popolare brasiliana sono la tristeza, cioè la tristezza, la saudade, cioè la nostalgia, la felicidade, cioè la felicità, spesso espressi in tono poetico e romantico, senza eccessi e rabbia.

Samba

La samba, o il samba secondo la definizione portoghese che utilizza il sostantivo al maschile, è la danza tipica brasiliana. Essa si è sviluppato a Rio de Janeiro, al tempo in cui essa era ancora capitale dello Stato, grazie agli afroamericani emigrati a Rio dalla vicina Bahia, dove essa ha avuto le sue origini. Il termine “samba” deriva da “sembata”, una parola che nella lingua angolana significa “panciata” e sta ad indicare il particolare modo in cui era ballata.
Essa nacque dalla commistione di diverse tradizioni musicali, appartenenti a diverse etnie africane e si affermò in seguito alla nascita della religione sincretica cambondlé. Il pezzo di samba più noto nel mondo è “Aquarela do Brasil” di Ary Barroso.
A Rio il samba trovò all’inizio la sua espressione nella casa di Maria Hilaria Baptista de Almeida Tia Ciata presso Praça Onze. Tia Ciata era una sacerdotessa del Candomblé originaria di Bahia. Trasferitasi a Rio bajana aveva fatto della sua casa il luogo di ritrovo di più famosi sambisti, tra cui (Sinhò, Donga e Pixinguinha. Da lì cominciarono a sorgere le “escolas” di samba, tra cui la famosissima scuola di Mangueira.
Tra i maggiori sambisti di età contemporanea Antonio Carlos Jobim, cui è stato dedicato l’Aeroporto internazionale di Rio, Luiz Bonfá, Chico Buarque de Hollanda, Agenor de Oliveira detto Cartola per il suo cappello di carta da muratore e Nelson Sargento.
La città è oggi piena di scuole di samba che si esibiscono nelle sfilate dei quattro intensi giorni del Carnevale, presso il Sambódromo cittadino e in città.

Bossa Nova

Dalla Samba nacque a partire dalla fine degli anni ’50 del XX secolo un nuovo genere musicale. Ad idearlo il musicista Antonio Carlos Jobim e il chitarrista João Gilberto. Si tratta di un modo particolare di suonare il samba, con ritmi lenti, senza particolare enfasi. Si ispirò alla musica minimalista europea e americana dell’epoca ed accompagnò la rinascita economica del Paese.

Sport

Il Brasile è per antonomasia la patria del calcio, sebbene il football non sia stato inventato qui. Le innate qualità e il talento dei giocatori brasiliani sono noti in tutto il mondo e numerosi sono i campioni nati in questa terra che hanno vestito maglie di squadre titolate anche europee. Il calcio è lo sport nazionale e Rio de Janeiro non fa eccezione, proponendo quattro squadre cittadine che militano nella massima serie del campionato di calcio brasiliano. Si tratta del Botafogo, del Flamengo, del Fluminense e del Vasco da Gama.

Istruzione

Il livello di istruzione è cresciuto molto negli ultimi decenni. In particolare il sistema universitario si sta affermando per la qualità del suo insegnamento. La principale università di Rio è la UFRJ, la Università Federale di Rio de Janeiro, la quale è la terza in Brasile dietro quella di San Paolo e di Campinas ed è una delle più importanti dell’intero Sudamerica.