Tallinn
Storia e Cultura

Una storia di dominio straniero

Origini del nome

Vi sono diverse ipotesi sulle origini del nome della città. Di certo deriva da un antica espressione estone contenente il termine “linna” cioè “castello” usato come suffisso per indicare “borgo o città”. Secondo alcuni Tallin deriverebbe da “talu linna” che significa città del fattore o talve linna, città invernale.
L’ipotesi più accreditata collega comunque il nome Tallinn al dominio danese, dal 1219 al 1346. I danesi denominarono la città Castrum Danorum, cioè castello danese. Il corrispettivo in lingua estone era Tallin lidna e forse da questi termini derivò l’odierna denominazione. Va sottolineato comunque che la città fu chiamata nel corso dei secoli con varie denominazioni tra cui Koluvan, Lindanise, Lindanäs, Revalia, Reveln e Reval.
Quest’ultimo nome tedesco fu a lungo il nome ufficiale della città. Esso cominciò ad essere usato dopo la fine del governo danese e fu definitivamente abbandonato nel 1918, quando l’Estonia divenne indipendente dalla Russia. Nel 1925 fu ufficialmente scelto il nome Tallinna, cambiato però in Tallinn nel 1933.

Fondazione

I primi insediamenti in Estonia risalgono al 2000 a.C. Sono infatti stati ritrovate tracce di insediamenti di tribù di origine finnica lungo la costa estone. Il primo nucleo abitato si stanziò nella contea di Keldrimäe, nei pressi del fiume Härjapea.
Nel 1050 fu realizzata in cima alla collina di Toompea il primo castello fortificato e la città cominciò a svilupparsi nella contea di Rävala, da cui il nome tedesco Reval usato per indicare la città. Si tratta della zona in cui sorse il porto di Tallin e sin da allora strategica per il collegamento con i porti della Finlandia.
La città viene indicata per la prima volta in un mappamondo nel 1154.

Dominio danese

Nel 1219 essa fu conquistata dal Re di Danimarca Valdemaro II, impegnato nelle crociate del Nord.
Veldemaro II occupò la città, realizzò una grande fortezza e inaugurò un lungo periodo di dominio danese. La città assunse allora la denominazione di Reval.
Nei decenni successivi il porto cittadino divenne un fondamentale snodo per i commerci verso la Russia e si realizzò interamente quella zona della città corrispondente all’attuale centro storico. Nel frattempo i danesi convertirono la popolazione alla religione cristiana.
Per la funzione strategica del suo porto nel 1285 entrò a far parte della Lega anseatica, ossia l’alleanza di carattere militare e commerciale stretta tra le principali città del Nord Europa. Nonostante il ruolo della città crebbe in ambito commerciale e il numero degli abitanti superò le 4.000 unità, ci fu un lungo periodo di difficoltà sociali soprattutto a causa dei pesanti tributi imposti dai dominatori danesi. Gli abitanti dell’allora Ravel si ribellarono nel 1343 e indussero i danesi a vendere la città due anni dopo all’Ordine Teutonico di Livonia.
Per circa due secoli ci fu una costante crescita economica e demografica e l’assetto urbanistico della città fu interessato da una pesante fortificazione con la costruzione di ben 66 torri.

Dominio svedese

Nel 1561 Tallinn entrò a far parte del Regno di Svezia, sotto il cui dominio rimase per 160 anni.

Dominio russo

Nel 1721 la città fu occupata da Pietro il Grande di Russia durante la Grande guerra del Nord Europa. Pur controllata a lungo dall’Impero russo, poi trasformatosi in Unione sovietica, la città come l’intera nazione estone conservò comunque una sostanziale autonomia economica e mantenne la sua impronta culturale di carattere germanico.
Durante il dominio russo nel XIX secolo la città fu interessata da un importante processo di industrializzazione, con un costante esodo dalle campagne verso in centro. Il porto ebbe un notevole sviluppo tanto da diventare il principale porto della Russia, soprattutto dopo la realizzazione della tratta ferroviaria che collegò Tallinn a San Pietroburgo.
Alla fine dell’800 si accentuò il tentativo dell’Impero russo di condizionare la regione anche da un punto di vista culturale e sociale. La reazione fu la nascita di movimenti che si impegnarono per l’indipendenza dell’Estonia.
Prima indipendenza e dominio sovietico
Nel 1918 l’Estonia conquistò la sua indipendenza e Tallinn divenne capitale della nuova Repubblica.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, l’Estonia, tuttavia, perse la sua autonomia, occupata prima dall’Unione sovietica nel 1941, poi dalla Germania di Hitler nel 1941 e infine, nel 1944, di nuovo dall’Unione Sovietica, che trasformò Tallinn nella capitale delle Repubbliche Socialiste Sovietiche Estoni, le quali erano formate oltre che dall’Estonia anche dalla Lituania e dalla Lettonia.

Dopoguerra

L’occupazione sovietica durò circa cinquanta anni e portò ad un sostanziale depauperamento delle ricchezze economiche e cultuali della città. Il centro storico andò in rovina e fu abbandonato dalla popolazione mentre in periferia furono realizzati nuovi edifici che accolsero gli immigrati provenienti dalla Russia.
Le maggiori opere furono realizzate per l’Olimpiade del 1980 che si tenne a Mosca. Tallinn ospitò infatti le regate di vela e per l’occasione si costruirono oltre al Pirita yachting centre, l’Ufficio Postale, la Torre televisiva e l’Hotel Olimpia.

Nuova indipendenza

Dopo il crollo del muro di Berlino e la disgregazione del regime sovietico, l’Estonia divenne di nuovo indipendente. Accadde il 20 agosto del 1991.
Da allora il paese è retto da governi democratici che hanno dato vita ad un rapido processo di riforme in ambito politico-amministrativo, economico, giudiziario e sociale che hanno portato l’Estonia a far parte dell’Unione Europa.
Nel 1997 il centro storico di Tallin è stato riconosciuto dall’Unesco patrimonio dell’Umanità.
Nel 2011 Insieme alla città finlandese di Turku è stata capitale della cultura.
Tallin è oggi una delle capitali europee con il più alto tasso di crescita economico e sociale.
 

    Una fervida cultura

Al di là della bellezza delle opere architettoniche del centro storico cittadino, simbolo di un glorioso passato culturale, le espressioni culturali più importanti della città riguardano la musica, popolare e sinfonica, il teatro, l’opera, la danza, l’arte e la letteratura. La Tallin è stata capitale europea della cultura nel 2011.

Musica

La musica popolare in Estonia ha origine antichissime e conta circa 133.000 titoli di canzoni. La musica è assolutamente parte della vita culturale estone e non è un caso che la rivoluzione che portò all’indipendenza da regime sovietico fu definita anche “Rivoluzione cantante”.
In tempi recenti il paese si è aperto senza remore alle novità dell’occidente ma è riuscita comunque a conservare le tradizioni popolari. A Tallinn si tiene oggi il celebre Festival Quadriennale della Canzone e della Danza.
Tallinn è ricchissima di sale da concerto appartenenti alle cosiddette “Piccole e Grande Corporazioni” e di luoghi pubblici destinati ad esibizioni musicali pubbliche, comprese le chiese medievali che ospitano di sovente concerti musicali. Nella capitale estone hanno sede sia l’Opera nazionale che l’Orchestra sinfonica nazionale.

Teatro

L’evoluzione culturale del paese ha investito anche il teatro tanto che alla tradizione degli spettacoli di teatro drammatico si sono aggiunte le esibizioni dei moderni teatri Salon, NO99 e Von Krahl.