Firenze
Storia e Cultura

Una città nella storia

Origini della città

I romani fondarono “Florentia” nel 59 a.C. Si trattava in origine di un piccolo insediamento destinato ai veterani.

I primi secoli

Nel VI secolo questo centro che si configurava come un grande villaggio divenne una diocesi. I secoli seguenti furono problematici visto che fu occupato da diversi popoli stranieri, nell’ordine i Bizantini, gli Ostrogoti, i Longobardi e poi i Franchi.

Età medievale

Dopo aver subito un pesante ridimensionamento demografico e aver raggiunto gli appena 1000 abitanti, a partire dal X secolo la città ricominciò a svilupparsi tanto da acquisire l’autonomia come Comune nel 1115.
Il periodo seguente fu particolarmente fiorente per la città che divenne nei secoli successivi una delle più grandi potenze economiche. Ciò nonostante gli scontri politici interni tra i Guelfi, vicini al Papa, e i Ghibellini, legati al Sacro Romano Impero.
A questo proposito occorre sottolineare che il conflitto intestino, anche dopo la vittoria dei primi sui secondi, con la Battaglia di Colle, il 17 giugno del 1269. Infatti la fazione Guelfa si divise in due parti, i Bianchi e i Neri. Tali vicende influenzeranno non poco la vita e l’attività di un grande personaggio di quegli anni: Dante Alighieri.
A questo periodo risale l’attuale simbolo di Firenze, il cosiddetto Iris florentina, il giglio rosso su fondo bianco. In origine, cioè dall’XI secolo, il fiore era bianco su fondo rosso. Poiché i Ghibellini in esilio utilizzavano il simbolo della città come proprio, i Guelfi lo cambiarono invertendone i colori.
Nel 1252 fu introdotto il fiorino, la moneta fiorentina, realizzata in oro, mentre fu introdotta alcuni decenni più tardi una costituzione, denominata “Ordinamenti di giustizia”, che ebbe un ruolo significativo nello sviluppo mercantile e commerciale della città.
L’economia della città si sviluppò in maniera costante e anche la popolazione crebbe a dismisura tanto da raggiungere a metà del XIV secolo circa 80.000 unità.
Molto sviluppata era l’industria della lana che impegnata circa un terzo dei fiorentini. Fu proprio da questo settore economico che partì nel 1378 una rivolta contro il governo cittadino. Si trattò del famoso Tumulto dei Ciompi, ossia coloro che lavoravano la lana, che portò al potere la famiglia degli Albizi. Essi controllarono la città dal 1382 fino al 1434.

XIV secolo – Il governo della Famiglia Medici

Al dominio della famiglia Albizi seguì quello dei Medici, la casata che consentì alla città di affermarsi nel mondo come potenza commerciale, finanziaria e come straordinario polo culturale, vera e propria culla del Rinascimento.
Fu il periodo più fiorente per la città. I Medici seppero imporsi come partner commerciali per le maggiori potenze del tempo e per i più ricchi mercanti e uomini d’affari. Le banche fiorentine con i loro prestiti consentivano all’economia di girare e il fiorino cominciò a divenire la moneta più forte tra le valute in circolazione. A Firenze esistevano , nel periodo di maggior sviluppo, decine di banche, numerose con filiali all’estero e il reddito della città era addirittura superiore a quello dell’Inghilterra.
I Medici inoltre non si limitarono a guadagnare e a far crescere l’economia locale ma trasformarono Firenze in un centro di attrazione per i maggiori artisti dell’epoca. I Medici chiamarono al loro servizio artisti, scrittori e pensatori. Tra questi vanno citati Leonardo da Vinci, Michelangelo, Sandro Botticelli, Galileo Galilei, Filippo Brunelleschi, Pico della Mirandola, Angelo Poliziano. Si creò una scuola di eccellenza che a sua volta portò all’affermazione di altri artisti di origine fiorentina che viaggiarono per il mondo diffondendo cultura e sapere.

Età moderna

I Medici furono spodestati dal governo della città agli inizi del XV secolo, quando sull’onda di movimenti di ribellione al potere e di recupero della spiritualità, Firenze tornò ad essere una Repubblica. In questo senso importanti furono le predicazioni del frate dominicano Girolamo Savonarola, la cui esecuzione pubblica avvenne nel 1498, e di Niccolò Machiavelli.
Le vicende dei decenni successivi furono travagliate Gli spagnoli consentirono nel 1512il ritorno dei Medici, che vennero di nuovo cacciati nel 1527 per tornare nel 1530, quando si concluse definitivamente l’esperienza di Firenze come repubblica autonoma. Nel 1537 i Medici ottennero il titolo di Duchi di Firenze e costituirono lo Stato di Siena, comprendente Siena e Montalcino conquistate rispettivamente nel 1555 e nel 1559. Le due distinte istituzioni Firenze e Siena, furono unite nel 1569 con la creazione del Granducato di Toscana.
Firenze governò di fatto su tutta la Toscana eccetto il territorio dell’indipendente Repubblica di Lucca, del Ducato di Massa e del Principato di Carrara. Nel 1737 con l’estinzione dei Medici assunse il governo del Granducato Francesco Stefano, Duca di Lorena. Da allora Firenze fu controllata dagli Asburgo, alla cui famiglia austriaca apparteneva Maria Teresa, moglie del Granduca.
Firenze nel corso dei secoli arrivò a regnare su tutta la Toscana, ad eccezione della Repubblica di Lucca, che rimase indipendente e sovrana fino al diciottesimo secolo (con l’arrivo in Italia di Napoleone Bonaparte), e del Ducato di Massa e Principato di Carrara, indipendente fino al 1829, quando fu assorbito dal Ducato di Modena.
L’estinzione della dinastia dei Medici e l’ascensione nel 1737 di Francesco Stefano, duca di Lorena e marito di Maria Teresa d’Austria, portò all’inclusione della Toscana nei territori della sfera d’influenza asburgica. Ad un Granduca di Toscana, e più precisamente a Pietro Leopoldo, si deve per la prima volta nella storia l’abolizione in uno stato della tortura e della pena di morte. Accadde nel 1786 con l’emanazione del Codice criminale.

Età contemporanea

Nel XIX secolo, con l’avvento di Napoleone, Firenze cadde sotto il controllo francese per poi essere annessa nel 1859 al Regni di Sardegna. Nel 1861 entrò a far parte del Regno d’Italia di cui divenne capitale nel 1965. Essa fu così, sebbene solo per cinque anni, capitale d’Italia. Ciò avvenne per volere di Napoleone III che con la Convenzione di Settembre pretese il trasferimento del centro di controllo statale da Torino alla città Toscana. Nel 1865 la città fu peraltro ridefinita dal punto di vista urbanistico dal Piano Poggi.
Il XX secolo fece segnare per la città un nuovo grande sviluppo economico oltre che demografico. In particolare il turismo culturale portò grande ricchezza alla città. Durante la II guerra mondiale la città subì l’occupazione tedesca per circa un anno a cavallo tra il 1943 e il 1944. I partigiani liberarono la città che per il sacrificio e l’eroismo della sua popolazione ottenne il riconoscimento della Medaglia d’oro al valor militare.
Un altro evento funesto segnò la storia città nel XX secolo: l’alluvione del 4 novembre del 1966. Il fiume Arno che bagna la città straripò prepotentemente a causa delle piogge incessanti. L’acqua dilagò in città creando distruzione e uccidendo diverse persone. Il fango invase il centro storico, il grande patrimonio artistico di Firenze fu messo a dura prova e in particolare furono danneggiati numerosi volumi conservati negli archivi della Biblioteca Nazionale. Simbolo del disastro fu il Crocifisso di Santa Croce, opera di Cimabue, che venne rovinato dai detriti. Il disastro sensibilizzò l’opinione pubblica mondiale e nacque l’esperienza dei cosiddetti angeli del fango, giovani impegnati a recuperare i beni artistici e culturali devastati dall’inondazione. Anche in questo caso l’impegno e la generosità dei fiorentini fu premiata con un prestigioso riconoscimento, la Medaglia d’oro al valor civile.

    Una cultura straordinaria

Firenze e il Rinascimento

Firenze è città di cultura. La sua immagine è profondamente legata al Rinascimento. E’ difficile se non impossibile trovare un centro storico cittadino così denso di ricchezze artistiche e culturali come quello di Firenze. Esso appare come al turista come uno straordinario concentrato di bellezze, di edifici storici, di impareggiabili opere architettoniche, di meravigliosi scorci. Dietro un’opera d’arte se ne nasconde un’altra, dietro un palazzo rinascimentale se ne cela un altro ancora più bello, ancora più prestigioso.
Il maggiore sviluppo di Firenze sul piano culturale avvenne tra il 1400 e il 1600 con l’avvento al governo cittadino della potente famiglia dei Medici, capaci non solo di far prosperare l’economia fiorentina, ma anche di dare lustro alla città, chiamando a corte i più grandi artisti, pittori, architetti, filosofi, letterati, scienziati del tempo. Firenze in quel periodo divenne il centro dell’arte e del pensiero europeo e mondiale, avendo un ruolo fondamentale proprio per dar vita ad una profonda rinascita culturale dopo il buoi del medioevo. Innumerevoli furono i personaggi che vissero e operarono a Firenze in quel periodo. Tra questi Leonardo Da Vinci, Michelangelo, Raffaello, Filippo Brunelleschi, Galileo Galilei, Sandro Botticelli.

Storia del Rinascimento fiorentino

Il Rinascimento ebbe origini dal pensiero umanista che grazie tra gli altri a Francesco Petrarca e a Coluccio Salutati si era diffuso nel XIV secolo proponendo una nuova concezione dell’uomo visto come centrale nella realtà che lo circonda.
Lo stile rinascimentale si caratterizzò dall’affermarsi di un nuovo linguaggio figurativo e i primi suoi rappresentanti furono già all’inizio del 1400 alcuni grandi artisti tra cui Filippo Brunelleschi, Masaccio e Donatello. Le loro espressioni artistiche all’inizio trascurate finirono presto per irrompere nel panorama artistico del tempo, allora dominato dal gotico e si diffusero prima a Roma, quindi in tutte le principali corti delle città italiane ed europee.
Dopo il primo ventennio, considerato come Primo rinascimento, seguì la seconda fase che iniziò intorno al 1450 con l’avvento al governo di Firenze da parte di Lorenzo il Magnifico, un illuminato che si prodigò per rendere la città il perno culturale del continente e proseguì fino al 1492, anno della morte di Lorenzo. La sua terza fase è profondamente influenzata dalla presenza in città di un predicatore, Girolamo Savonarola: Infine nella sua fase conclusiva che si colloca nella prima metà del XVII secolo il Rinascimento, che diviene “maturo”, è dominato da alcuni grandi personaggi che cambiarono profondamente la storia della cultura europea: Leonardo Da Vinci, Michelangelo Buonarroti, Raffaello Sanzio.

Caratteristiche principali del Rinascimento

L’elemento principale di novità introdotto dal Rinascimento fu il ricorso alla prospettiva che consentiva una nuova organizzazione dello spazio. Quindi il ruolo dell’individuo rappresentato come figura centrale con le sue emozioni e le sue caratteristiche fisiche ed anatomiche. Infine il rifiuto del superfluo a cominciare dalle decorazioni fini a se stesse.
La realtà circostante cominciò ad essere rappresentata in maniera ordinata, attraverso il ricorso della prospettiva lineare centrica. Quest’ultima veniva definita secondo calcoli matematici e geometrici ma ogni artista poteva ipotizzare un diverso punto di fuga, una diversa altezza dell’orizzonte e una diversa distanza di osservazione. In quanto metodo oggettivo facilmente definibile che poteva essere condizionato da scelte soggettive, la prospettiva si diffuse rapidamente e ovunque come strumento per rappresentare nel modo migliore lo spazio circostante.

Arte

L’espressione dell’arte fiorentina è perfettamente rappresentate nelle opere architettoniche, nei palazzi, nelle chiese, nelle pitture, nelle sculture, nelle decorazioni presenti in ogni angolo del centro storico, dove si respira in ogni momento la vitalità e lo splendore della cultura rinascimentale.
Tra gli artisti di scuola fiorentina vanno ricordati, oltre ai grandi nomi già ricordati, Lorenzo Ghiberti, Masolino, Michelozzo, Paolo Uccello, Filarete, Beato Angelico, Domenico Veneziano, Filippo Lippi, Andrea Del Castagno, Leon Battista Alberti, Sandro Botticelli, Andrea del Verrocchio, Antonio del Pollaiolo, Domenico Ghirlandaio, Filippino Lippi, Piero della Francesca, Andrea del Sarto, Frà Bartolomeo, Rosso Fiorentino, Ridolfo del Ghirlandaio, Giorgio Vasari, Mino da Fiesole, Pontormo. Nanni di Banco.

Musica

Già dalla meta del 1500 a Firenze si componevano opere musicali per portare sulla scena rappresentazioni di favole della Grecia antica. Esse possono per certi versi essere considerate il preludio alle sinfonie dei compositori che vivranno nei secoli seguenti. All’orchestra da camera fiorentina, nota come Camerata fiorentina, si deve la nascita del melodramma. Si trattava de “La favola di Dafne” di Rinuccini, rappresentata a Palazzo Corsi Tornabuoni nel 1594.
La tradizione musicale fiorentina è oggi resa viva dal Conservatorio Luigi Cherubini, al cui interno si trova peraltro l’interessantissimo Museo degli strumenti musicali antichi e dall’Orchestra cittadina denominata Orchestra del Maggio musicale.
Tra le maggiori personalità nel campo della musica erano fiorentini i compositori Andrea da Firenze e Mario Ruffini oltre ai musicisti Marchetto Cara, Raffaele Galli e Marietta Piccolomini.
Sono originari di Firenze numerosi cantanti di epoca recente. Tra questi Irene Grandi, Piero Pelù, Litfiba, Bandabardò, Pupo.

Scienza

Firenze raggiunse la sua massima grandezza nella scienza intorno al 1600. Un ruolo estremamente importante fu rappresentato dall’Accademia del Cimento, che promosse la sperimentazione scientifica e ne favorì la diffusione. Nel 1654 in città, nacque la prima stazione meteorologica.

Formazione e ricerca attuali

Oltre ad essere sede universitaria, Firenze ospita numerosi enti di ricerca e istituzioni dedite allo studio e all’educazione. L’attività di queste strutture è soprattutto legata alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio culturale cittadino, soprattutto in ambito letterario, storico e artistico.

Università

Firenze è antica città universitario. Il suo principale ateneo, l’Università degli Studi di Firenze, è stata istituita nel 1924, ma pur non essendo tra i più antichi in Italia è uno dei più importanti. In città hanno sede anche numerosi distaccamenti di Università straniere soprattutto americane. Tra queste la prestigiosa università di Harvard, la Florida State University, la California State University e la New York University.

Enti e istituzioni culturali

Accademia della Crusca
E’ un’istituzione che si occupa di linguistica e filologia e, fra l’altro, persegue lo scopo di diffondere la conoscenza della lingua italiana, preservando le sue caratteristiche.
Accademia dei Georgofili
E’ un’istituto che da oltre due secoli è attivo nell’ambito dell’agronomia e dell’enologia.
Archivio di Stato di Firenze
Esso ospita numerosi e preziosi di documenti relativi alla storia di Firenze
Gabinetto Vieusseux
Luogo di confronto, di dibattito e di scambio culturale tra l’Italia e l’Europa.
Opificio delle Pietre Dure
E’ un’istituto che dipende dal Ministero per i beni Culturali che opera nel campo della conservazione e del restauro del patrimonio artistico.
Società Dantesca Italiana
E’ un ente che si prefigge di promuovere attraverso apposite iniziative le opere del grande Dante Alighieri.

Altri istituti di formazione

In città si trovano anche una Scuola Militare Aeronautica, la Scuola Giulio Douhet che ha sede nel Parco delle Cascine e enti di carattere internazionale come l’European University Institute e la European School of Economics, che tengono corsi di specializzazione e master